L’HPV (Human Papilloma Virus) costituisce una famiglia di virus composta da oltre duecento genotipi virali che si replicano sfruttando l’organismo infettato: in seguito all’infezione, infatti, le cellule della cute e delle mucose crescono in una maniera incontrollata fino alla formazione di lesioni benigne quali verruche, papillomi e condilomi. Queste lesioni sono escrescenze di pelle che compaiono in numerosi organismi viventi, tra cui gli uomini, i conigli e i cani, infettati dal virus.
I ceppi più pericolosi di HPV, però, circa venti, sono quelli capaci di provocare lesioni maligne a livello dell’apparato genitale e nelle vie respiratorie superiori, ovvero lingua, palato, naso, laringe, faringe e tonsille. La trasformazione in tumore maligno è causata soprattutto da alcuni tipi di HPV, come i ceppi 16 e 18, coinvolti nel 70% dei casi di tumore del collo dell’utero e nell’insorgenza di altri tumori dell’apparato genitale, sia femminile che maschile. Fortunatamente, solo una piccola parte delle persone che vengono a contatto con il Papilloma virus andrà incontro allo sviluppo di un tumore.
Fino a qualche anno fa, si pensava che l’infezione da Papilloma virus fosse una problematica strettamente femminile. In realtà, non è così! L’HPV ha un ruolo anche in altri tipi di cancro, non solo femminili e non solo dell’apparato genitale. ll virus, ad esempio, è coinvolto nell’88% dei tumori dell’ano. Inoltre, l’HPV è responsabile del 50% dei tumori del pene, per il quale si registrano in Italia circa 500 casi all’anno. Studi recenti hanno poi evidenziato anche nel 20-30% dei casi la relazione tra i tumori testa-collo e l’HPV, in particolare quelli che colpiscono la cavità orale – bocca, lingua e tonsille – e la faringe/laringe.
Queste lesioni, se individuate precocemente, possono essere curate efficacemente prima che evolvano in tumore, asportando solo la sola parte colpita.
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AGGIORNATO 24/11/2025
